Villa Apollonj

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domenica 4 dicembre 2011

Mostra "Roma ai tempi di Caravaggio 1600-1630" Roma Palazzo Venezia 3 dicembre 2011

Una mostra non è mai solo un’esposizione di opere: invece segue sempre un pensiero. Risente di climi e contingenze culturali e collettive, segue ardimenti e obiettivi dei suoi curatori (talvolta persino rivelandone intenti non dichiarati), mette in luce passioni e amori di noi che navighiamo nello sconfinato mare dell’arte e del pubblico, del grandissimo pubblico che ormai risponde sempre con entusiasmo. A maggior ragione quando si tratta di una mostra come questa di Palazzo Venezia, generosa e controversa. Un labirinto di opere, la cui presenza non era sempre facile da motivare.
Abbiamo voluto attraversarlo cogliendo solo uno dei tanti fili che si potevano dipanare: quello di un percorso ideale, dall’arrivo di Caravaggio a Roma (ricostruendo la trama delle presenze con cui il lombardo venne in contatto), seguendo la sua affermazione e la conseguente reazione sia dei committenti che dei pittori coevi, fino all’assopimento delle istanze più rivoluzionarie del naturalismo, con l’emergenza di stili più compromessi con il classicismo, ossia con la cultura dominante. Ogni tanto, immergerci nel passato ci ha fatto ritrovare il presente. È la magia dell’arte.

Anna Maria Panzera



Partecipare a questa mostra è stato istruttivo ed emozionante. Mi sono sentita un brivido di fronte alla mia "amata" artemisia Gentileschi e ho provato un senso di pace e perfezione di fronte alla maestrai del Caravaggio.

Mostra interessantissima che ci porta nel mondo artistico del "dopo" Caravaggio". All'interno di Palazzo Venezia si effettua un percorso lungo e pieno attraverso le opere d'arte di pittori italiani e non solo che vivono "la moda" e l'influenza delle opere di Caravaggio. Si parla di "moda" in quanto una volta scoperto il Caravaggio, i committenti chiedono e ben pagano opere su quello stile.


Il percorso ha inizio con questo capolavoro del Maestro. "La madonna dei Pellegrini". Sapientemente accompagnati da Anna Maria Panzera, abbiamo capito l'intensità e la particolarità dell'opera. Ci ha spiegato come il gioco di colori, di chiaro-scuro di elementi in primo e secondo piano fossero la nota principale della sua pittura. E soprattutto la nuova maniera di utilizzare il colore rendendolo di per se luce e luminosità all'interno di un sistema che predilige lo scuro e le ombre. Da questo e da altri particolari poi si parte ne percorso per capire chi e come abbia poi portato avanti questa innovazione stilistica rispetto al classicismo e al verticalismo stilistici utilizzati fino allora e in un qualche modo anche dopo di allora.


Domenico Zampieri detto il Domenichino - La sibilla Cumana

Uno dei capolavori di Rubens - Adorazione dei pastori

Orazio Gentilschi - Madonna con bambino
Il Gentileschi è stato uno dei più vicini alla pittura del Caravaggio. Mai riconosciuto come tale dal maestro, è sicuramente uno tra quelli che hanno maggiormente rispettato i canoni dello stile caravaggesco.7
Qui abbiamo potuto raffrontare lo stile maturo e sicuro di Orazio con quello molto più giovane e alle prime esperienza della sua figlia, allora diciassettenne, Artemisia.

Artemisia Gentileschi - Madonna con bambino


Artemisia Gentileschi - Susanna e i vecchioni
Sembra una sorta di preludio di quello che accadrà nella vita all'artista. Sembra che la giovane raffigurata tenti di proteggersi non solo dallo sguardo dei due uomini ma più dal fatto che i due (forse suo padre Orazio e il giovane Agostino Tappi allievo del Gentileschi) si accordino sul futuro della giovane. Sarà poi Agostino a "rovinare" la vita di Artemisia violentandola e rifiutandosi di sposarla. Solo dopo questo fatto lacerante cambierà del tutto la pittura di Artemisia che si avvicinerà a rappresentare nella maniera più esatta la pittura del Maestro. Suo capolavoro in cui si denota effettivamente tutto il peso del caravaggismo è il "giuditta e oloferne".


Giovanni Antonio Galli detto Lo Spadarino - L'angelo Custode

Questa è l'opera che più mi ha colpito per la sua luce, per il suo significato, per la perfezione e la delicatezza (l'angelo Raffaele protegge il giovane Tobiolo dal pericolo).
Ringraziamo per la maestria nello spiegarci tutto, per la cultura e per la grande passione trasmessaci, la nostra Anna Maria, senza la quale la mostra non avrebbe potuto avere un gran significato.


Le immagini (tranne l'ultima presa in rete) sono tratte dalla guida della mostra acquistata nell'occasione. Ed. Skira

Livia Frigiotti Apollonj

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